A dare la sveglia è il solito Luca, ma è preciso: sono praticamente le 8 e la colazione è alle 8.30, il tempo giusto per svegliarci.
La colazione preparata dalla signora Dominique prevede latte tè caffè pane tostato con burro e ottime marmellate fatte in casa.
Discuto con il signor Alain del programma della giornata mi spiega l'effetto delle maree nella baia: durante la bassa marea interi paesi rimangono del tutto a secco, e al posto del mare è come se si formasse un fiume con diversi affluenti. Addentrarsi troppo nei tratti lasciati liberi dal mare non è però molto sicuro... le maree si ripetono con una ciclicità di circa 6 ore, mi dà in prestito un calendario in cui controllare i cicli delle maree. Oggi alta marea attorno alle 16.30....

L'obiettivo di oggi è: MARE! Anzi OCEANO mare. La giornata è proprio bella, promette bene.
Preparati gli zaini e il carrellino ci mettiamo in sella e dopo una mezz'oretta di ciclabile immersa nella pineta giungiamo alla spiaggia. Parcheggiamo e chiudiamo le bici e ci incamminiamo per la lunga passerella che oltrepassando la duna porta alla spiaggia. Giunti in cima alla duna si spalanca la vista sulla spiaggia, la troviamo in bassa marea: immensa,
Ci sistemiamo, di certo non si fa fatica a trovare posto, poi corriamo in quella parte di spiaggia lasciata libera dalla marea, è un susseguirsi di rigagnoli e piccole pozze. E' sempre una bella sensazione camminare dove sino a poco tempo prima c'era il mare.
Tra la sabbia troviamo molte conchiglie, ci facciamo prendere e ne raccogliamo una certa quantità, sono come quelle che si trovano nell'adriatico, solo un po' più grandi, del resto questo è l'oceano.
Accumulate conchiglie a sufficienza passiamo alla fase 2: le onde. Siamo in mare aperto non più nella baia e le onde ce lo ricordano. Andiamo prima io e Mari. Notiamo che i bagnini delimitano una striscia di mare tra due bandiere blu, e invitano tutti ad entrare in acqua in quello spazio: bene questo è la fetta di mare sorvegliata qui stiamo tranquilli.
La potenza delle onde è straordinaria, quando arriva l'onda vieni buttato a riva poi segue il risucchio e torni verso il mare.
Tengo Marianna saldamente con un braccio, poi facciamo l'esperimento: "ti lascio", alla prima onda è spazzata via.
E' davvero molto divertente. Dopo un po' esco per rientrare quasi subito con Francesca. Luca invece non è un temerario, sta bene con l'acqua ferma.
Il divertimento è forte ma anche stanca, è dunque tempo poi di passare alla fase 3: castelli di sabbia. Qui la sabbia non manca e ci mettiamo a scavare gallerie e costruire torri.

Infine è turno di Silvia, si convince, l'acqua non è caldissima, e entra a prendere onde a volontà con Mari e Fra.
Quando escono è decisamente ora di pranzo, e poco distante c'è l'unico bar della intera costa credo. Troviamo posto ad uno dei pochi tavolini: ci rilassiamo e rifocilliamo.
La sabbia qui ha una caratteristica che non avevo mai trovato altrove, quando la calpesti fischia. All'inizio non capisci di cosa si tratta, poi correli inevitabilmente la causa con l'effetto: quello strano rumore sono i tuoi piedi che calpestano con decisione la sabbia.
Dopo pranzo si ripete il programma del mattino: onde, tante onde, castelli di sabbia.
Intanto la marea sale a vista d'occhio, quando torniamo alla nostra postazione, ringraziamo i nostri vicini di telo che ci hanno radunato le nostre cose e spostate dove il mare ancora non è arrivato. Anche i nostri castelli di sabbia poco a poco devono cedere all'acqua che sale... Sembra tutto un'altro posto ora. Ok è tempo di merenda, torniamo al baretto per un ghiacciolo. Sarebbe poi ora di rimetterci il marcia, ma abbiamo dispiacere a lasciare questa bella spiaggia; ci mettiamo a giocare a torello con la nostra palla gialla.
Quando imbocchiamo la passerella del ritorno sono ormai le 17.00 passate, è stata una lunga e intensa giornata di mare.
Raggiungiamo le nostre bici, Luca va nel carrellino: ha sonno e si addormenterà da lì a poco. Noi invece abbiamo ancora qualche energia da spende, le giornate in estate sono lunghe, per tornare alla nostra base la prendiamo larga.
Le ciclabile in questa zona sono davvero belle: strisce di asfalto che solitarie attraversano boschi e radure. Delle auto nemmeno il rumore.
Pedaliamo sino ad arrivare nuovamente al mare, questa volta all'interno della baia.
Qui la spiaggia è completamente diversa, non è sconfinata e la sabbia è più scura.
Inoltre l'alta marea ha ormai passato il suo picco e già il mare si sta nuovamente ritirando,
Facciamo sosta: Luca parcheggiato nel carrellino, Franci e Silvia che si rimettono in costume, io e Mari che rimaniamo in bicicletta ed andiamo in perlustrazione alla ricerca di un posto carino dove mangiare. Non troviamo nulla, o quantomeno nulla che ci piace, che ci risuona.

Quando torniamo alla spiaggia ci viene l'idea giusta: il posto carino già ce lo abbiamo, la spiaggia, ci manca solo cosa mangiare.
Chiedo aiuto a Google e vedo che poco distante c'è un supermercato. Andiamo in spedizione, sempre in bici, io Mari e Fra. Arriviamo in poco tempo, ma abbiamo tralasciato un particolare: è domenica, il supermercato è chiuso,
Poco male, dall'altra parte della strada c'è qualcosa di aperto: una panetteria e una rosticeria. Presto fatto; un paio di baguette, un bel pollo cicciottello, patatine e qualche bibita.
Non poco soddisfatti di quanto approvigionato torniamo in spiaggia dove Luca nel frattempo si era svegliato.
E' stato un gustosissimo picnic!
Bene, ancora qualche foto agli uccelli che cercano cibo tra la sabbia lasciata scoperta dalla maree e poi ci rimettiamo in sella, questa volta diretti verso casa... sono ormai passate le 20.00.
E' stata una lunga giornata, tutti una bella doccia, qualche chiacchiera con Alain, alcuni minuti di partita Islanda-Francia. Ed infine tutti a letto.