Questa mattina si parte di nuovo... colazione alle 8 eravamo d'accordo con Dominique, con qualche minuto di ritardo eccoci tutti a tavola.
Poi è il momento di impacchettare tutto e caricare sulle bici. Luca gioca con il cagnolino come sempre, i due andrebbero avanti all'infinito. Alain ci dà una mano a rimettere il cavalletto alla bici di Marianna, il bullone si era allentato e un paio di tappe fa l'avevo rimosso per non perderlo.
L'accoglienza di Dominique e Alain è stata molto piacevole siamo proprio contenti di aver scelto questo posto, facciamo una foto di gruppo poi i saluti chissà magari in futuro ci rivedremo, il prossimo anno passeranno in Italia e non si sa mai.

Sono circa le 10, Partiamo con la pedalata immergendoci nella foresta di pini.
Dimenticavo di dire che siamo sulla velodyssee (https://www.lavelodyssee.com/): più di 1200km che percorrono per intero la costa atlantica della Francia, Alain ci ha raccontato che sono diversi i ciclisti di passaggio impegnati in questo lungo itinerario. Mi azzarderei a dire che questo è probabilmente uno suo tratti più belli: la ciclabile è totalmente all'interno del parco e per più di 15 km non vediamo una casa, solo pini, arbusti e la striscia di ciclabile che ci fa da strada.
Marianna ogni tanto ci ricorda che è un pò bruciacchiata da sole, ieri nella lunga giornata in spiaggia si è dimenticata la crema su gambe e schiena...
Arriva l'ora di una pausa, prendiamo una deviazione sulla sinistra per uscire dal parco e portarci sulla costa interna dove ci sono i paeselli, sbuchiamo all'altezza di LE CANON.
Qui la ciclabile ci abbandona e finiamo su una strada per auto vicina al mare con diversi negozi, dopo un po di indecisione parcheggiamo le bici.
Ci infiliamo prima in un Bio bar: gelato per Fra e Luca, panino al pesto per Mari. I prezzi sono un po' altini. Poi ci trasferiamo nel negozio accanto per comprare le cartoline e un souvenir: un gioco da spiaggia con dichiarate origini finlandesi. Lo avevamo visto il giorno prima in spiaggia, ci stavano giocando alcuni ragazzi e sembrava divertente (scopriremo poi che è un gioco che vendono anche alla decathlon).
Io Fra e Luca ci incamminiamo verso la vicina spiaggia, c'è la bassa marea e le barche sono a secco nel fango. Mari e Silvia vanno a dal fruttivendolo e comprano pesche carote e pomodori. Ormai è ora di pranzo così ci sistemiamo in spiaggia a mangiare quello che abbiamo. Dallo zaino escono altri avanzi dei giorni precedenti, tra cui il brie che ci inonda del suo aroma.
Una partita ai birilli e poi ci riorganizziamo per ripartire. Franci trova abbandonato nella sabbia un curioso braccialetto con palline verde acqua e dei ciondololi color argento. Non è bello ma ha il suo fascino, come del del resto lo hanno tutti gli oggetti abbandonati, chissà qual è la sua storia. Lo indosso io, sarà il mio braccialetto della vacanza. Lo userò anche in futuro, per ricordarmi quando vado in vacanza di essere davvero in vacanza.
Affrontiamo un pezzo di strada normale che dopo poco ci presenta una salita parecchio impegnativa: teniamo duro tutti quanti, dietro un camion pazientemente non ci supera, ce la facciamo.
Sulla sinistra abbiamo la deviazione per un tipico villaggio di pescatori d'ostriche: L'HERBE. Franci vorrebbe visitarlo e ci convince, andiamo. Intanto Luca si é addormentato nel carrellino. Parcheggiamo sotto un albero montano la ruota davanti al carrellino e facciamo una passeggiata per il villaggio, sono tutte caste di legno molto vicine l'una all'altra, per le stradine di terra accanto alle case crescono fiori altissimi.
Tornati alle bici decidiamo di provare la degustazione di ostriche, scegliamo "Emilia e una ostrica". Tavolino a bordo spiaggia, arietta fresca, 6 ostriche Petit e due calici di vino bianco. Che bello. Anche Mari e Fra hanno l'ardire di assaggiare mezza ostrica a testa. E' la prima volta che ci capita di mangiare delle ostriche. Si mangiano vive, quando le guardi si muovono. Diciamo che ora possiamo dire di averle mangiate, ma non rientrano tra i nostri cibi preferiti.
Si riparte, rientriamo in ciclabile e la teniamo fino a Cap Ferret dove ci ritroviamo su strada normale. Andando sempre dritto, vediamo il faro davanti a noi e seguiamo la direzione sino a raggiungerlo. Mentre Mari Fra e Silvia si interessano su come visitare il faro io sfruttando il free wifi guardo gli orari della barca per tornare ad Arcachon: 16.30 oppure 18.30... ebbene sono le 16.22.
Truppa dobbiamo provare a prendere questa barca, non possiamo perderla: forza tutti in sella il porto non dovrebbe essere lontano. Siamo tutti d'accordo, per il faro pazienza.
Pedaliamo in direzione molo ma non ci sono cartelli. A spanne avevo visto la mappa ma meglio chiedere la direzione a dei ragazzi che confermano: avanti sulla destra. Sono le 16.29 e vediamo in lontananza il pontile, c'è una lunga coda di persone che aspettano: Ok ce l'abbiamo fatta. Raggiungiamo la coda e aspettiamo. Arriva una piccola barca, non potremo mai starci tutti, infatti salgono solo i primi. Ma chi rimane a terra non si scompone infatti dopo poco arriva una seconda barca. Dietro di noi arriva una famiglia e il bimbo ha dei biglietti in mano, "oui" i biglietti si fanno all'inizio dl pontile. Corro vado e torno.
Arriva la terza barca e questa volta tocca a noi: carichiamo tutte le bici togliendo i vari bagagli caricano anche il carrellino con tutto il suo peso.
La nostra pedalata sta per giungere al termine, ci godiamo la traversata riposandoci, respirando il mare, ammirando da lontano la duna du Pila.
Di tanto in tanto tengo d'occhio le nostre bicim legate alla buona sulla prua della barca, di certo saranno legate bene a sufficienza....
Ad Arcachon arriviamo sul pontile dove abbiamo passeggiato la nostra prima sera al campeggio, la strada qui ormai la conosciamo bene. Attraversiamo il centro e prima di affrontare la salita facciamo pausa supermercato, questa sera ci meritiamo una bella cenetta.
Le ultime salite sono davvero impegnative, ma le affrontiamo con grinta ed alla fine arriviamo al campeggio. Bravi davvero tutti, ce l'abbiamo fatta!
Un ragazzo della reception ci accompagna alla mobile home. Rispetto alla precedente è molto più lontana, ma l'alloggio ugualmente bello. E poi per muoverci al campeggio abbiamo pur sempre le biciclette. Io Mari e Fra approfittiamo di un ultimo bagno in piscina, poi una deliziosa cenetta.
Poi è il momento di impacchettare tutto e caricare sulle bici. Luca gioca con il cagnolino come sempre, i due andrebbero avanti all'infinito. Alain ci dà una mano a rimettere il cavalletto alla bici di Marianna, il bullone si era allentato e un paio di tappe fa l'avevo rimosso per non perderlo.
L'accoglienza di Dominique e Alain è stata molto piacevole siamo proprio contenti di aver scelto questo posto, facciamo una foto di gruppo poi i saluti chissà magari in futuro ci rivedremo, il prossimo anno passeranno in Italia e non si sa mai.
Sono circa le 10, Partiamo con la pedalata immergendoci nella foresta di pini.
Dimenticavo di dire che siamo sulla velodyssee (https://www.lavelodyssee.com/): più di 1200km che percorrono per intero la costa atlantica della Francia, Alain ci ha raccontato che sono diversi i ciclisti di passaggio impegnati in questo lungo itinerario. Mi azzarderei a dire che questo è probabilmente uno suo tratti più belli: la ciclabile è totalmente all'interno del parco e per più di 15 km non vediamo una casa, solo pini, arbusti e la striscia di ciclabile che ci fa da strada.
Marianna ogni tanto ci ricorda che è un pò bruciacchiata da sole, ieri nella lunga giornata in spiaggia si è dimenticata la crema su gambe e schiena...
Arriva l'ora di una pausa, prendiamo una deviazione sulla sinistra per uscire dal parco e portarci sulla costa interna dove ci sono i paeselli, sbuchiamo all'altezza di LE CANON.
Qui la ciclabile ci abbandona e finiamo su una strada per auto vicina al mare con diversi negozi, dopo un po di indecisione parcheggiamo le bici.
Ci infiliamo prima in un Bio bar: gelato per Fra e Luca, panino al pesto per Mari. I prezzi sono un po' altini. Poi ci trasferiamo nel negozio accanto per comprare le cartoline e un souvenir: un gioco da spiaggia con dichiarate origini finlandesi. Lo avevamo visto il giorno prima in spiaggia, ci stavano giocando alcuni ragazzi e sembrava divertente (scopriremo poi che è un gioco che vendono anche alla decathlon).
Io Fra e Luca ci incamminiamo verso la vicina spiaggia, c'è la bassa marea e le barche sono a secco nel fango. Mari e Silvia vanno a dal fruttivendolo e comprano pesche carote e pomodori. Ormai è ora di pranzo così ci sistemiamo in spiaggia a mangiare quello che abbiamo. Dallo zaino escono altri avanzi dei giorni precedenti, tra cui il brie che ci inonda del suo aroma.
Affrontiamo un pezzo di strada normale che dopo poco ci presenta una salita parecchio impegnativa: teniamo duro tutti quanti, dietro un camion pazientemente non ci supera, ce la facciamo.
Tornati alle bici decidiamo di provare la degustazione di ostriche, scegliamo "Emilia e una ostrica". Tavolino a bordo spiaggia, arietta fresca, 6 ostriche Petit e due calici di vino bianco. Che bello. Anche Mari e Fra hanno l'ardire di assaggiare mezza ostrica a testa. E' la prima volta che ci capita di mangiare delle ostriche. Si mangiano vive, quando le guardi si muovono. Diciamo che ora possiamo dire di averle mangiate, ma non rientrano tra i nostri cibi preferiti.
Si riparte, rientriamo in ciclabile e la teniamo fino a Cap Ferret dove ci ritroviamo su strada normale. Andando sempre dritto, vediamo il faro davanti a noi e seguiamo la direzione sino a raggiungerlo. Mentre Mari Fra e Silvia si interessano su come visitare il faro io sfruttando il free wifi guardo gli orari della barca per tornare ad Arcachon: 16.30 oppure 18.30... ebbene sono le 16.22.
Truppa dobbiamo provare a prendere questa barca, non possiamo perderla: forza tutti in sella il porto non dovrebbe essere lontano. Siamo tutti d'accordo, per il faro pazienza.
La nostra pedalata sta per giungere al termine, ci godiamo la traversata riposandoci, respirando il mare, ammirando da lontano la duna du Pila.
Di tanto in tanto tengo d'occhio le nostre bicim legate alla buona sulla prua della barca, di certo saranno legate bene a sufficienza....
Ad Arcachon arriviamo sul pontile dove abbiamo passeggiato la nostra prima sera al campeggio, la strada qui ormai la conosciamo bene. Attraversiamo il centro e prima di affrontare la salita facciamo pausa supermercato, questa sera ci meritiamo una bella cenetta.
Le ultime salite sono davvero impegnative, ma le affrontiamo con grinta ed alla fine arriviamo al campeggio. Bravi davvero tutti, ce l'abbiamo fatta!
Un ragazzo della reception ci accompagna alla mobile home. Rispetto alla precedente è molto più lontana, ma l'alloggio ugualmente bello. E poi per muoverci al campeggio abbiamo pur sempre le biciclette. Io Mari e Fra approfittiamo di un ultimo bagno in piscina, poi una deliziosa cenetta.
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