giovedì 30 giugno 2016

Giorno 4. Tappa2, 24km

Questo è il giorno in cui dobbiamo lasciare la macchina e partire con biciclette e bagagli.
L'alloggio  va riconsegnato per le 10.00 lavato e riordinato, faccio dunque un'eccezione e punto la sveglia per le 7.20. Mettiamo in macchina tuo quello di cui possiamo fare a meno e la parcheggiamo appena fuori dal campeggio. 
Accendo la connessione dati sul cellulare do una lettura veloce alle email ne rispondo a un paio ma poi mi fermo, devo dedicarmi alla vacanza è necessario che il lavoro stia un po' da parte.
La mia bicicletta con le borse ben piene e cartellino altrettanto carico ha il suo peso ma funziona, si può fare, dovrò scalare qualche marcia in più in salita. Silvia a pulire l'appartamento è velocissima e il risultato del controllo è positivo "perfect" ci dice la signora del campeggio.
Siamo pronti possiamo partire.

Il percorso di oggi non mi è chiaro: di sicuro c'è una ciclabile che passa all'interno... ma se è come probabile come quella di ieri a fianco della strada statale vorremmo evitarla. Così scendiamo su strada normale sino a prendere la ciclabile percorsa sul lungo mare. La seguiamo oltre al centro e ci porta a delle ampissime spiagge sabbiose prima del porto con cui si conclude il paese. Abbiamo fatto solo 6 km ma la giornata è bella e ne approfittiamo per una sosta. Ci mettiamo i costumi stendiamo due salviette, la spiaggia è quasi tutta per noi. Io e Francesca proviamo il bagno nel mare, Marianna preferisce di no dicendo che ha un po' freddo, qualche nuvola di fatti ogni tanto solca il cielo e qualche soffio di vento la accompagna. Cerchiamo il punto giusto da cui entrare e ci tuffiamo. ... dopotutto pensavo peggio l'acqua non è poi così fredda.


Prima di ripartire Mari e Silvia vanno in spedizione alla ricerca di un supermercato. Ritornano con il necessario per un buon picnic sulla spiaggia e con un pallone, c'è ancora posto sulle bici, ci starà.
Tra gli elementi della nostra alimentazione ci sono anche i formaggini babybal, saranno un classico della viaggio, per l'occasione incartati con le bandiere delle nazionali di calcio.
Rifocillati ripartiamo, la pista ciclabile ci abbandona ben presto e così dobbiamo inventarci un percorso su strade secondarie a volte improbabili con l'aiuto di Google maps. A volte il passaggio su strade più trafficate è inevitabile. Dopo non molto ci imbattiamo in un passaggio attraverso una riserva per uccelli, facciamo una piccola sosta in una postazione per il birdwatching.

Quando riprendiamo a pedalare Luca è già nel cartellino e si addormenta.

Noi proseguiamo alla ricerca del percorso... le ciclabili compaiono solo a tratti, a volte la segnaletica rassicura ma poi all'improvviso ci si ritrova su strade normali.
Verso il mare a volte compaiono strade sterrate e ad un certo punto mi faccio tentare: ne imbocco una in prossimità di un villaggio da pescatori di ostriche.  Fatti pochi metri la stradina si stringe in modo preoccupante... dall'altra parte del canale un gruppo di signori mi incita a proseguire... Silvia mi fa notare che stanno mangiando ostriche e probabilmente bevendo parecchio vino.
Non mi pare di avere alternative, la strada è strettissima e una volta imboccata tornare indietro è impossibile, quindi proseguiamo con coraggio, Silvia e Fra rimediano qualche graffio da rovi ma infine ne usciamo indenni. Siamo arrivati alla meson dell'ottica,  proviamo un sosta in quello che sembra un baretto ma ci spiegano fanno solo degustazione di ostriche. Da bere servono solo acqua oppure vino. I bambini avrebbero voluto un gelato, così non ci fermiamo.
Ripartiamo alla volta della nostra meta non manca molto ormai. Per arrivare però non riusciamo ad evitare un bel pezzo di strada statale... teniamo la destra con attenzione ed infine arriviamo a Le Teich e quindi al nostro residence. Per avere il nostro alloggio ci fanno attendere un poco, la reception apre solo dopo le 17.00, mancano pochi minuti, meno male non siamo arrivati prima.
Ci sistemiamo nell'appartamento poi io vado in spedizione alla ricerca di un market. Vedo delle indicazioni per un supermercato sono pochi chilometri vale la pena raggiungerlo. Fatta la spesa e arrivato alla cassa realizzo che non ho pensato alle borse. Acquisto uno shopper di quelli robusti con le immagini turistiche della baia, rimarrà per ricordo. In bicicletta posiziono lo shopper con bottiglie, melone etc... sulla canna e metto le uova nel marsupio.
Il ritorno è un po' da equilibrista ma arrivò con successo.
 
Nel frattempo Silvia Marianna Francesca e Luca sono rimasti alla piscina del residence. Luca ha giocato a palla con un bambino fuori dalla piscina, si è divertito molto. 
MAri e Fra non erano molto in sintonia, Francesca a volte è troppo attaccata alle sue cose a fa fatica a sopportare Marianna e viceversa🙃...capita ai migliori!
La cenetta è stata molto piacevole con riso in insalata, uova(ottime da portare in bici) e ghiaccioli come dolce e del buon Sauvignon!
POLONIA-PORTOGALLO 1-1 ci siamo addormentati ai rigori con 5/4 per il Portogallo.
buonanotte e grazie!

    

Giorno5. Tappa3, 15km

Questa mattina tanto per cambiare nessuna sveglia... Il primo a svegliarsi il solito Luca che arriva da noi in camera da letto. Mari e fra verso le 9.
Il programma della giornata era del tutto incerto... per sciogliere un po' di dubbi ci siamo preparati e siamo andati alla vicina biglietteria del parco ornitologico. Prima domanda l'ora migliore per vedere gli uccelli: iniziare alle 14 perché verso le 16 c'è l'alta marea. Durante la bassa marea molti uccelli si spostano verso il mare in cerca di cibo per poi ritornare in riserva con l'alta marea. Secondo domanda le discese in canoa: Luca non può,  e canoe sono da massimo due, ci sono due discese organizzate una alle 11.30 e la seconda alle 13.30 ma la seconda non aspetta la prima per partire. Alternativa gita in canoa maxi con guida costo 120 euro.  Ok mi sa che per questa volta niente canoa. La franci rimane contrariata ci metterà un po' a farsene una ragione ma poi capisce. Il programma dunque diventa giro in bicicletta e poi visita al parco nel pomeriggio.
Il giro in bicicletta è totalmente a caso,  non ci sono mappe ciclabili di questa zona e  anche i cartelli si fanno desiderare. Quindi partiamo da delle stradine scelte a simpatia... Il primo tentativo ci porta su una sterrata parecchio dissestate che finisce con dei cartelli di divieto d'accesso per proprietà privata. Con il secondo tentativo finiamo in una boulagerie facciamo sosta dolcetti caffè e leccalecca per il luca. Il terzo e ultimo tentativo ci porta su una bella ciclabile su cui Mari e Fra iniziano a sperimentarsi con la pedalata senza mani, si alleneranno anche nei giorni seguenti sino a diventare piuttostro bravine nella specialità e soprattutto senza riportare cadute. 

Dalla ciclabile giriamo ad un certo punto per una sterrata che google dichiara con certezza ci avrebbe riportata verso casa. Quasi subito troviamo un cartello di 'passage interdit' la strada però è ampia mi viene di andare avanti con la speranza che non dica il vero. Proseguiamo per un bel pezzo seguendo il corso di un corso d'acqua. 
Ad un certo punto incrociamo due ragazzi in bici in direzione opposta alla nota che ci dicono che più avanti non si passa. Ci parlano in francese ma il messaggio è chiaro. Fermo la squadra e per essere sicuro vado avanti in avanscoperta. Dopo poco la strada effettivamente si ferma per poi riprendere dopo un corso d'acqua. Doveva esserci un ponte una volta, se ne vedono i resti, deve essere caduto e nessuno ha avvisato google. Ok torniamo a casa dalla strada da cui siamo venuti. 
A casa optiamo un bel pranzo sul portico di casa: prosciutto e melone, brie, baguette, prosciutto cotto, pomodorino... Il vino bianco fresco avanzato ieri.
Il tempo passa in fretta è già ora dia andare al parco, alle tre siamo là. Noleggiato un binocolo che ci fa entrare nel clima da esploratori, non ci fanno portare il passeggino,  non capiremo mai il perché, una volta fatto il percorso proprio non ne vediamo il motivo. Così il Luca scrocca parecchi passaggi in braccio o in spalletta. Il percorso è lungo 6km e molto bello con 20 casette di avvistamento. Non ci sono uccelli in enormi quantità ma riusciamo comunque a vedere delle cicogne, diversi tipi di aironi, anatre etc...
 


Diciamo che dopo quasi tre ore ci sembrava di veder uccelli dappertutto abbiamo smesso di entrare nelle casette di avvistamento. Inoltre nota di colore alla casetta numero 13 franci si accorge di aver lasciato da qualche parte i suoi occhiali da sole. Stavamo per riprenderla ma già di suo era fortemente dispiaciuta. Così io e fra siamo andati in spedizione ripercorrendo il percorso al contrario alla ricerca degli occhiali. Li abbiamo trovati alla casetta n.7. "Che bello papà quando ritrovi qualcosa che avevi perso" "hai proprio ragione!"
La sera siamo stanchi e non abbiamo voglia di cucinare, esco io in bici spedizione, avevamo intravisto delle pizzere in paese. Ce ne sono due in effetti, scelgo quella che esibisce il tricolore sull'insegna. Nei fatti non sanno nemmeno cos'è una margherita, glielo spiego, ma alla fine mi mettono comuque sopra del prosciutto e olive. Mi fanno aspettare un'enormità, pago un prezzo salato, ma in compenso le pizze non sono malaccio (per essere in Francia).
    

mercoledì 29 giugno 2016

Giorno3. Tappa1, 27km

Sveglia sempre con calma, ci siamo alzati dal letto verso le nove.
Colazione con baguettes fresche del campeggio è con la selezione cereali lidle.

Coi dovuti tempi poi ci prepariamo per il nostro primo giorno di bicicletta.
Il cielo era piuttosto nuvoloso e l'aria quasi freschetta tanto da mettere un maglioncino.
Oggi la nostra meta sono le dune Du Pilat, le dune più alte d'Europa.
Saliamo sulle nostre bici e ci mettiamo in cerca della ciclabile, le cartine fornite dall'ufficio turistico sono piuttosto spannometriche, occorre affiancarle un po' di senso d'orientamento.
Usciamo dal campeggio percorriamo la discesa ed intercettiamo la ciclabile intravista la sera prima durante la nostra discesa in paese.
La cliclabile ci porta verso l'interno in direzione opposta al mare, ma troviamo la rassicurante segnaletica per le dune, è una bella pista in mezzo al verde, pedaliamo. Ben presto però finisce su una strada per le auto e nessuna indicazione per le dune. Per fortuna passa un ciclista e lo fermiamo per chiedere aiuto. È gentile, parla poco inglese, ma riesce a spiegarci che c'è una strada più corta ma complicata e una un po' più lunga ma semplice e tutta in ciclabile. Ce la indica. Preferiamo questa soluzione. La ciclabile segue la statale praticamente fino all'arrivo alle dune, insomma siamo nel verde ma rumore e gas delle auto non mancano. Nel tragitto qualche bisticcio tra Mari e Fra con fase arrabbiata di Francesca difficile da decifrare. Ad ogni modo si pedala e presto siamo arrivati (tot 12 km).

Alla duna c'è un grande parcheggio a pagamento per le auto, noi però siamo bici e entriamo gratis. È mezzogiorno e approfittiamo dello spazio picnic con tavoli per rifocillarci prima di proseguire. La zona che precede l'ingresso delle duna è fitta di bancarelle poi eccola si vede la d'una in tutta la sua altezza, è maestosa, qualcosa che non ti aspetti.
Tutti si tolgono le scarpe, camminare nella sabbia è impegnativo ci si riesce meglio a piedi nudi. Un albero senza foglie si presta da comodo e suggestivo appendi scarpe.

Per prima cosa la duna occorre scalarla. E' predisposta una scala bianca per poter arrivare in cima. Ma la maggiorparte delle persone preferiscono la sabbia, la scalata libera.
La salita è ripida di quelle che inizi con slancio ma che ben presto ti fanno rallentare.
Cosi i nostri bimbi partono con slancio, Mari e Fra poi rallentano pre prendere fiato. Luca, cuor di leone,si blocca preso dal panico. Ha valutato che per lui la salita è troppo ripida, è pericolosa, lui in cima non ci vuole salire. In questa condizione c'è una sola via di uscita: lo prendo in braccio e lo porto verso la cima contro voglia. Cosi la salita diventa davvero impegnativa.
Arrivati in alto la fatica è ripagata dal panorama, la distesa di verde verso l'interno con una ripida discesa di sabbia, il dispiegarsi del mare dal lato opposto con una dolce discesa di sabbia.
Luca però non è ancora tranquillo, mi rimane attaccato, possibilmente in braccio.
Dobbiamo scendere verso il mare e concedergli il tempo necessario per riprendersi affinchè torni ad essere a suo agio.
Il cielo è sempre coperto, da una parte ne soffrono i colori, dall'altra ci salva da un sole a picco che sarebbe stato impegnativo.

Sulla duna, lunga 3km, larga 500m e alta 130 facciamo un'escursione vera e propria. Scendiamo sino al mare, proseguiamo sulla battigia, poi cominciamo a risalire sempre però scendendo verso a Nord. Siamo avvolti in un ambiente molto suggestivo, e a tratti si ha la sensazione di essere proprio nel deserto. Silvia, Mari e Luca esprimono il desiderio di rallentare e poi riprendere la strada del ritorno. Ma ci manca una meta, raggiungere la cima più alta, non possiamo mancarla. La cima più alta della più alta duna d'europa. Io e Francesca andiamo in spedizione. Un po' si corre un po' si rallenta, arriviamo sul crinale e proseguiamo sino in cima.
L'effetto ottico ci dà la sensazione di "attenzione di non scivolare, qui è ripido". Ma quella ripida discesa verso la foresta è del tutto innoqua: qualsiasi tentativo di rotolare a valle viene assorbito dalla sabbia in cui inesorabilmente si spofonda. Finito di giocare a scendere e risalire il piano inclinato torniamo indietro, di corsa, sulle note improvvisate di Indiana Jones.
Ci ricompattiamo e tutti insieme ci avviamo in direzione del ritorno, sembrava vicino ma la sabbia ovunque allunga distanze e tempi. Chiudiamo la nostra escursione con una gran corsa sino all'albero delle scarpe, anche Luca, in braccio, ormai si è abiutato e non ha nulla da obiettare.
Prima di ritornare alle nostre biciclette pausa merenda: crepe alla nutella per Mari e Luca, Granita per la Franci, Sardine alla griglia per Silvia. Dunque ripartiamo, imboccando questa volta la via verso il mare, la ciclabile si rivela essere più piacevole soprattutto una volta arrivati sull'oceano.
Per un bel tratto segue la passeggiata pedonale sul lungo mare, mentre passiamo c'è la bassa marea e l'acqua si fa quasi fatica a vedere dov'è. Ci fermiamo, Luca si è addormentato nel carrellino, cosi io rimango di guardia e Silvia con Mari e Fra vanno a camminare sulla sabbia lasciata scoperta dalla marea. Non è una cosa che capita di poter fare tutti i giorni.
Ormai manca poco al campeggio, raggiungiamo il molo di Arcachon e da li risaliamo per la strada che già avevamo sperimentato a piedi la sera prima. Tra i negozi del centro spicca alla nostra attenzione una bottega che vende solo pesce in scatola.

 Luca si fa fuori quasi una scatola di patè esposta come assaggi. Io mi metto a cercare, inutilmente, una scatola di tonno all'olio d'oliva. Semplice non esiste, c'è al pepe verde, piccante, al naturale, ma non solo all'olio d'oliva. Silvia sceglie delle scatolette di sardine e quando arrivo alla cassa per pagare si inscena un dibattito su queste scatolette. La cassiera vuole spiegarmi qualcosa ma non parla inglese, nessuna delle altre persone in fila sembra saper parlare inglese. Si proceda allora in francese corredato da gesti, infine capisco che le sardine in oggetto necessitano di essere scaldate prima di poterle mangiare. Ringrazio per la premura verso il cliente e confermo il mio acquisto.
Ok si torna in campeggio.

    

martedì 28 giugno 2016

Giorno2

Colazione in camera questa mattina: nella dotazione dell'hotel c'era infatti anche bollitore e bustine, è bastato aggiungere un pacchetto di gocciole e un pezzo di colomba avanzata e la colazione  era pronta. Dopo aver lasciato l'albergo tappa immediata al Lidl: frutta,un cetriolo, baguettes e prosciutto una confezione spagnola e una italiana.
Sarà stato lo yogurt mangiato in macchina ma fatto sta che si sono presentati vari allarmi vomito: prima di Luca risolto con sosta al benzinaio e poi Mari, risolto con sosta pranzo all'autogrill.
Il viaggio oggi è stato particolarmente lungo anche se erano 'solo' 450 km contro i più di 600 di ieri.
Il panorama era sempre uguale a se stesso, verde e alberi, alberi, alberi.... solo verso la fine giunti a Bordeaux si è animato un pò.


Siamo arrivati al campeggio verso le 16.20, alla reception ci hanno dato istruzioni e consegnato le chiavi, finalmente potevamo far scendere le bici e lasciar stare per un pò la macchina.
Cottage c063 il nostro alloggio, una casetta con un bel portico due camere etc etc il tutto arredato in stile africano. Giusto il tempo di sistemarci e subito ci siamo preparati per andare in piscina. In cielo c'era un bel sole ma anche un po' d'aria, per fortuna l'acqua era moderatamente riscaldata così dentro si stava bene. C'era ancora uno scivolo ma con acqua più fresca così ci siamo concessi solo qualche giro.
A cena pasta in bianco a grande richiesta mangiando dentro perché fuori nel portico faceva un po' freschetto.
A seguire erano già le 20.30 passeggiata nei dintorni che poi con la grinta delle bimbe si è trasformata in "andiamo a vedere il mare": in totale quasi 5 km a piedi!
Il campeggio si trova praticamente in collina quindi fare i 2 kilometri abbondanti per raggiungere il mare significa salita e discesa. In centro abbiamo trovato un gelataio italiano da cui abbiamo preso degli ottimi coni.
Dopo la camminata sulla spiaggia e la foto con il granchio via verso casa di buona lena. Anche oggi è stata una bella giornata.

    

lunedì 27 giugno 2016

Giorno 1

Ebbene ci siamo è il giorno della partenza. Ma siamo in vacanza: nessuna sveglia, ci alziamo svegliati dal solito Luca verso le 8.00. Facciamo colazione e poi sistemiamo gli ultimi dettagli come ad esempio caricare qualche cartone animato sull'ipad. Francesca è l'ultima a svegliarsi ma si alza di buona lena e si prepara in fretta.
A parte i pernottamenti questa volta non ho programmato praticamente nulla. Quindi prima di metterci in macchina do un occhio al tragitto trovo una prossima all'albergo e cerco su Google "lione bambini" il primo risultato è il parc de la tete d'or.
Per le 9.40 riusciamo ad essere tutti in macchina, pronti si parte!
Franci si assicura che abbiamo preso tutti i documenti in corso di validità, bene possiamo proseguire.
Procediamo di filato sino alla richiesta pipì di Luca, siamo giusto prima di entrare al Frejus ne approfittiamo per il pranzo panini all'autogrill.
Siamo dunque pronti per entrare in Francia ci manca ancora un po' di strada per giungere alla nostra sosta.
Passiamo il tunnel e continuiamo a macinare strada, sosta benzina all'Agip francese. Con pulizia vetri da personale altamente qualificato.

Il Parco la tete d'or è piuttosto vicino alla tangenziale di Lione, raggiungerlo non sembra difficile. Serve però un pò  di impegno per trovare parcheggio. Ce ne sono diversi ben segnalati a pagamento e sotterranei ma per entrare in sicurezza con le bici che di poco ci fanno superare i 2mt dobbiamo trovare il parcheggio per con l'altezza maggiorata.
Scendiamo dalla macchiana e ci inoltramo in questo bel parco pubblico la cui particolarità e di avere al suo interno una sezione Zoologica e una Botanica. Entrambe ad ingresso libero.

Cosi quasi senza accorgecene ci troviamo davanti alla gabbia delle scimmie.
Ci fermiamo ad ammirare le lunghe braccia e le lunghe gambe che permettono movimenti molto elastici ed eleganti.
Proseguendo troviamo dei panda rossi, i leoni, coccodrilli, orsi, giraffe...
Poi ci addentriamo nella sezione bootanica e qui scattano foto a vagonate su ogni tipo di fiori.

C'è anche del tempo per concederci un petit Barbapapa, le cui dimensioni erano più che sufficienti.
Concludiamo la visita cercando un posto per la cena. Sopra al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina ci sono diversi locali, ne scegliamo uno possiamo vedere la partita dell'Italia-Spagna.
Nel tavolo vicino a noi c'è una famiglia di spagnoli, a fine partita ci faranno i complimenti con molto fairplay.
Abbiamo passato un ottimo pomeriggio e una buona cena (anche se un po' piccante). E' giunto il momento di arrivare a destinazione, ripartiamo alla volta del nostro Hotel.
Prima di addormentarsi un bel bagno nella vasca...che relax!
    

domenica 26 giugno 2016

Il giorno prima

La macchina pronta il giorno prima. Questa volta c'è l'abbiamo fatta. Ero anche un po' dubbioso che ci sarebbe stato tutto... carrellino di luca, seggiolino, bici di franci.... ed invece è avanzato pure dello spazio. Merito di Silvia che è stata capace di elaborare dei bagagli essenziali. 
La strategia bagagli ha previsto la suddivisione in valigia grande per le notti con macchina a disposizione e borse da bici con tutto il necessario per quando avremo solo le biciclette.
Una volta montato il portabici e caricate le biciclette ha pensato bene di arrivare il temporale, così la macchina ha trovato riparo in garage.
La sera a letto molto presto. Essere riposati prima di un lungo viaggio è essenziale.

    

mercoledì 15 giugno 2016

Prove tecniche

Sabato 18 giugno: uscita di prova.
Prova carico bici in macchina. Prova come ci sentiamo in bicicletta... etc...
Il percorso scelto è la ciclabile che va da Ganna a Porto Ceresio.
Il tracciato non è molto documentato in rete, l'idea è di fare anche un po' di esplorazione.
La giornata dal punta di vista del meteo non è delle migliori, ma non abbiamo altri giorni buoni prima della nostra avventura d'oltralpe, cosi ci proviamo ugualmente.
Parcheggiamo vicino alla Badia di Ganna e scaricate bici e carrellino iniziamo a pedalare seguendo la ciclabile che costeggia il lato ovest del laghetto di Ghirla.

Non facciamo nemmeno un chilometro, che succede l'irreparabile...
Ho la gomma davanti completamente a terra.
Non abbiamo dietro la pompetta di emergenza: dimenticata. Abbiamo però il kit di riparazione rapida.
Non resta che provare.

Sembra facile.
Ma quando si inizia a far uscire quella sostanza spumosa dalla bomboletta, beh, si capisce che è una lotta impari.
La schiuma va un po' dappertutto, e quando si riesce finalmente a chiudere bene sulla valvola ecco che la schiuma incomincia uscire direttamente dal copertone, in prossimità di quello che presumibilemente deve essere il buco.
Quindi con le mani tutte piccicate di quella specie di schiuma recupero un sacchetto di plastica ed applico una sorta di fasciatura alla zona interessata. Cosi sembra tenere.
Si riparte. Peccato che la fasciatura non passa per il ristringimento del freno e alla prima pedalata salta all'istante facendo ripartire la fuoriuscita della schiuma.
Rifaccio da capo e questa volta apro il freno. Mi rimare pur sempre il freno dietro.
Finalmente si riparte.
Ma questa volta ad intralciare i nostri propositi sono le gocce di pioggia che iniziano a scendere.
Intanto sono anche le 12.00, siamo nei pressi del campeggio pizzeria e la squadra incomincia ad avere fame.
Ci fermiamo a mangiare attendendo anche l'evolversi del tempo.
Dopo pranzo il cielo sembra tenere, si riparte.
Arriviamo al bivo del Maglio di Ghirla, le indicazioni non sono chiare, svoltiamo a sinistra. Non è la strada che volevamo, infatti dopo poco capiamo che si tratta del ramo che va a Cunardo. Troppo tardi per tornare indietro, troppo minacciose le nuvole. Proseguiamo... sino a quando.... inizia davvero a piovere.
Indietro tutta si torna alla macchina, la pioggia si fa sempre più copiosa.
La pioggia è tutta nostra, la strada non è lunga ma abbastanza per riuscire a infradiciarci completamente.
Ma dopotutto, a noi pedalare sotto la pioggia piace :-)
Soprattutto quando sappiamo che una volta arrivati potremo asciugarci.