giovedì 7 luglio 2016

Giorno 11

Sveglia all 8.50... solita media.
Ci prepariamo e lasciamo l'albergo. Sosta colazione al centro commerciale, compriamo un po' di dolcetti e beveraggio vario. Ci gustiamo un ottimo caffè.
Ci dirigiamo verso il centro di Carcassonne, il parcheggio principale è ben segnalato. A pagamento ovviamente ma giusto cosi. Lasciamo la macchina e ci troviamo davanti all'ingresso principale della doppia cerchia di mura.
Varcato l'arco di ingresso ci si trova immersi nel borgo interno fatto di viottoli affollati, botteghe di souvenir,...
    

lunedì 4 luglio 2016

Giorno8. Tappa6, 33km

Questa mattina si parte di nuovo... colazione alle 8 eravamo d'accordo con Dominique,  con qualche minuto di ritardo eccoci tutti a tavola.
Poi è il momento di impacchettare tutto e caricare sulle bici. Luca gioca con il cagnolino come sempre, i due andrebbero avanti all'infinito. Alain ci dà una mano a rimettere il cavalletto alla bici di Marianna, il bullone si era allentato e un paio di tappe fa l'avevo rimosso per non perderlo.
L'accoglienza di Dominique e Alain è stata molto piacevole siamo proprio contenti di aver scelto questo posto, facciamo una foto di gruppo poi i saluti chissà magari in futuro ci rivedremo, il prossimo anno passeranno in Italia e non si sa mai.

Sono circa le 10, Partiamo con la pedalata immergendoci nella foresta di pini.
Dimenticavo di dire che siamo sulla velodyssee (https://www.lavelodyssee.com/): più di 1200km che percorrono per intero la costa atlantica della Francia, Alain ci ha raccontato che sono diversi i ciclisti di passaggio impegnati in questo lungo itinerario. Mi azzarderei a dire che questo è probabilmente uno suo tratti più belli: la ciclabile è totalmente all'interno del parco e per più di 15 km non vediamo una casa, solo pini, arbusti e la striscia di ciclabile che ci fa da strada.
Marianna ogni tanto ci ricorda che è un pò bruciacchiata da sole, ieri nella lunga giornata in spiaggia si è dimenticata la crema su gambe e schiena...
Arriva l'ora di una pausa, prendiamo una deviazione sulla sinistra per uscire dal parco e portarci sulla costa interna dove ci sono i paeselli, sbuchiamo all'altezza di LE CANON.
Qui la ciclabile ci abbandona e finiamo su una strada per auto vicina al mare con diversi negozi, dopo un po di indecisione parcheggiamo le bici.
Ci infiliamo prima in un Bio bar: gelato per Fra e Luca, panino al pesto per Mari. I prezzi sono un po' altini. Poi ci trasferiamo nel negozio accanto per comprare le cartoline e un souvenir: un gioco da spiaggia con dichiarate origini finlandesi. Lo avevamo visto il giorno prima in spiaggia, ci stavano giocando alcuni ragazzi e sembrava divertente (scopriremo poi che è un gioco che vendono anche alla decathlon).
Io Fra e Luca ci incamminiamo verso la vicina spiaggia, c'è la bassa marea e le barche sono a secco nel fango. Mari e Silvia vanno a dal fruttivendolo e comprano pesche carote e pomodori. Ormai è ora di pranzo così ci sistemiamo in spiaggia a mangiare quello che abbiamo. Dallo zaino escono altri avanzi dei giorni precedenti, tra cui il brie che ci inonda del suo aroma.
Una partita ai birilli e poi ci riorganizziamo per ripartire. Franci trova abbandonato nella sabbia un curioso braccialetto con palline verde acqua e dei ciondololi color argento. Non è bello ma ha il suo fascino, come del del resto lo hanno tutti gli oggetti abbandonati, chissà qual è la sua storia. Lo indosso io, sarà il mio braccialetto della vacanza. Lo userò anche in futuro, per ricordarmi quando vado in vacanza di essere davvero in vacanza.
Affrontiamo un pezzo di strada normale che dopo poco ci presenta una salita parecchio impegnativa: teniamo duro tutti quanti, dietro un camion pazientemente non ci supera, ce la facciamo.
Sulla sinistra abbiamo la deviazione per un tipico villaggio di pescatori d'ostriche: L'HERBE. Franci vorrebbe visitarlo e ci convince, andiamo. Intanto Luca si é addormentato nel carrellino. Parcheggiamo sotto un albero montano la ruota davanti al carrellino e facciamo una passeggiata per il villaggio, sono tutte caste di legno molto vicine l'una all'altra, per le stradine di terra accanto alle case crescono fiori altissimi.
Tornati alle bici decidiamo di provare la degustazione di ostriche, scegliamo "Emilia e una ostrica". Tavolino a bordo spiaggia, arietta fresca, 6 ostriche Petit e due calici di vino bianco. Che bello. Anche Mari e Fra hanno l'ardire di assaggiare mezza ostrica a testa. E' la prima volta che ci capita di mangiare delle ostriche. Si mangiano vive, quando le guardi si muovono. Diciamo che ora possiamo dire di averle mangiate, ma non rientrano tra i nostri cibi preferiti.
Si riparte, rientriamo in ciclabile e la teniamo fino a Cap Ferret dove ci ritroviamo su strada normale. Andando sempre dritto, vediamo il faro davanti a noi e seguiamo la direzione sino a raggiungerlo. Mentre Mari Fra e Silvia si interessano su come visitare il faro io sfruttando il free wifi guardo gli orari della barca per tornare ad Arcachon: 16.30 oppure 18.30... ebbene sono le 16.22.
Truppa dobbiamo provare a prendere questa barca, non possiamo perderla: forza tutti in sella il porto non dovrebbe essere lontano. Siamo tutti d'accordo, per il faro pazienza.
Pedaliamo in direzione molo ma non ci sono cartelli. A spanne avevo visto la mappa ma meglio chiedere la direzione a dei ragazzi che confermano: avanti sulla destra. Sono le 16.29 e vediamo in lontananza il pontile, c'è una lunga coda di persone che aspettano: Ok ce l'abbiamo fatta. Raggiungiamo la coda e aspettiamo.  Arriva una piccola barca, non potremo mai starci tutti, infatti salgono solo i primi. Ma chi rimane a terra non si scompone infatti dopo poco arriva una seconda barca. Dietro di noi arriva una famiglia e il bimbo ha dei biglietti in mano, "oui" i biglietti si fanno all'inizio dl pontile. Corro vado e torno.
Arriva la terza barca e questa volta tocca a noi: carichiamo tutte le bici togliendo i vari bagagli caricano anche il carrellino con tutto il suo peso.
La nostra pedalata sta per giungere al termine, ci godiamo la traversata riposandoci, respirando il mare, ammirando da lontano la duna du Pila.
Di tanto in tanto tengo d'occhio le nostre bicim legate alla buona sulla prua della barca, di certo saranno legate bene a sufficienza....

Ad Arcachon arriviamo sul pontile dove abbiamo passeggiato la nostra prima sera al campeggio, la strada qui ormai la conosciamo bene. Attraversiamo il centro e prima di affrontare la salita facciamo pausa supermercato, questa sera ci meritiamo una bella cenetta.
Le ultime salite sono davvero impegnative, ma le affrontiamo con grinta ed alla fine arriviamo al campeggio. Bravi davvero tutti, ce l'abbiamo fatta!
Un ragazzo della reception ci accompagna alla mobile home. Rispetto alla precedente è molto più lontana, ma l'alloggio ugualmente bello. E poi per muoverci al campeggio abbiamo pur sempre le biciclette. Io Mari e Fra approfittiamo di un ultimo bagno in piscina, poi una deliziosa cenetta.
    

domenica 3 luglio 2016

Giorno 6. Tappa4, 40km

Oggi è in programma la tappa più lunga, si risale verso Nord. La ciclabile ci accompagnerà per tutto il percorso, per la maggiorparte del tempo stendendosi a linea retta poco all'interno della costa, passando a lato di vari paeselli.
Il primo impegno della giornata dopo ovviamente la colazione sono le pulizie di casa, dobbiamo lasciare tutto in ordine per riavere la cauzione indietro. Collaborano tutti, non ci mettiamo molto, il risultato è ottimo. Riconsegnamo le chiavi.
A Franci fa male l'orecchio, anche ieri lo diceva, Silvia prende in seria considerazione la cosa, da buona infermiera e mamma premurosa. Io minimizzo. Alla fine il fastidio accompagnerà per un po' di giorni Francesca per poi sparire.
Riusciamo a metterci in sella verso le 10.20... ci immettiamo sulla ciclabile, lo stesso pezzo fatto ieri, ma una volta arrivati alla deviazione per la strada che porta al passaggio interrotto proseguiamo. Dopo poco incontriamo un cartello che ci invita a un'altra deviazione... Il percorso ha come titolo "sulle tracce dei pellegrini di Santiago di compostela", e come segnavia usa la conchiglia gialla su sfondo blu. 
E' una sorta di scorciatoia che passa più vicina al mare, la prendiamo. La cilcabile è creata con una striscia continua che seziona la carreggiata delle auto. 

Sulla strada però non passa praticamente nessuno.
Arriviamo dopo poco al porto di Biganos. Più che un porto sono dei canali dove sono ormeggiate varie barchette con attorno caratteristiche casette di legno colorate a strisce. Pausa pipì poi si riparte, riprendendo i segnavia di Santiago. Forse ci distraiamo o non so come, ma ad un certo punto i segnavia non ci sono più e ci ritroviamo in paese. Capiamo di aver perso il percorso. Dopo qualche km troviamo una boulangerie: pausa strategica. Prendiamo due baguette, due dolcetti alla fragola, due espressi, ovviamente sedendoci al tavolino. 
Con la pancia piena si ragiona meglio, interroghiamo google che ci indica la strada per ritornare sulla cliclabile esterna, bene così. Qualche km ancora e...,come si fa a non fermarsi di nuovo in un negozio di frutta e verdura e formaggi dove ci concediamo qualche bontà e soprattutto dei deliziosi fichi e brie. 
Pedala  pedala ....fino a sentire che è ora di mangiare. Siamo nei pressi di Audenge, giriamo verso il mare dove ci fermiamo in un parchetto per mangiare e giocare. 
 Ad Audenge il mare arriva solo ogni tanto, solo in alta marea, altrimenti rimane ben lontano. Cosi hanno ingegnosamente pensato di costruire delle piscine per trattenere l'acqua anche quando viene la bassa marea. Varie piscine di varie altezze, con acqua di mare, ottima idea, anche se non ci si può certo aspettare acqua trasparente.
Il nostro pranzo è strettamente a base di verdure, quest'anno niente wurster e crauti, quest'anno si mangia genuino.
Ci pappiamo tutto con gusto: carote, rapanelli, etc.etc.. e un ottimo brie.

Il tempo intanto si annuvola, a tratti anche minaccioso, ma saranno solo vane minacce, quest'anno niente doccia mentre si pedala, e forse un poco ci dispiace! 
Dunque si riparte siamo pronti e la strada è ancora lunga.
La ciclabile riprende ora in linea assolutamente retta e decisa, continui rettilinei uno dietro l'altro interrotti di tanto in tanto dalle strade che la incrociano, La strada è piacevole, ha un percorso tutto suo, lontano dalle auto, spesso attraversando zone residenziali. Unica pecca si tiene sempre ad una certa distanza dal mare.
Per vedere il mare occorre, fermare e fare una deviazione: cosi facciamo, usciamo dalla ciclabile e ci infiliamo nel paesello di Ardenons les Bains. Quasi subito inizia una zona pedonale piuttosto affollata, le nostre bici con carrellino al seguito non sono certo le più agevoli da portare tra la folla, cosi le parcheggiamo alla buona e ci incamminiamo in direzione mare.
E' ora di merenda e le bimbe si fanno attrarre dai gelati all'italienne che una macchinetta dopo l'altra dichiarano di fare degli ottimi coni... Io e Luca optiamo per la granita. Ad Ardenons vediamo il mare... non era scontato, fossimo capitati in bassa marea lo avremmo visto ben lontano. Il paesello, tipicamente turistico è piacevole, concediamo a Luca un giro in giostra e poi ritorniamo alle bici.
Riprendiamo la strada, ormai inizia a farsi sentire la voglia di arrivare. Google ad un certo punto vorrebbe farci seguire una strada probabilmente molto più corta, ma su strada normale, noi invece rimaniamo fedeli alla ciclabile.
Ne vale la pena, dopo un tratto in cui la ciclabile segue la statale parte una deviazione completamente immersa nel bosco, veramente bella... dopo il bosco sbuchiamo in una radura, praticamente nel nulla.
Ole' con un po' di fatica, sempre immersi nel verde, si arriva a vedere nuovamente delle case, la prima è proprio il nostro alloggio Le Relais De La Praya: nel cortile della casa una barca in riparazione, e un cagnolino che ci ha accolto con tanta festa. Suoniamo alla porta e ad accoglierci ci sono i proprietari di casa: Dominique e Alain. Con loro ci siamo trovati davvero bene, sono persone capaci di un'accoglienza speciale. Alain parla inglese e un po' di spagnolo ed è più facile intendersi, con Ray ci si intende con il nostro povero francese condito da un po' di comunicazione non verbale. La stanza degli ospiti è all'interno della loro casa, al primo piano, tutto è in ordine e ben curato, molto bello il pavimento in legno. Per salire ci si toglie le scarpe e anche questo fa sentire a casa.
Per cena ci dicono che possono cucinare per noi. Accettiamo ed è una cena molto piacevole oltre che molto buona. Come aperitivo beviamo del Kir: vino bianco e sciroppo di ribes nero.
Dopo cena esco in giardino con Luca e Franci che non resistono al richiamo del cagnolino, è un cane da riporto, qualsiasi cosa gli lanci la trova e la riporta, soprattutto pigne e legnetti. A volte quando non vede dove finisce la pigna lanciata gli occorre un po' di tempo, ma non demorde ma e prima o poi trova e riporta.
Concludiamo la serata con un pezzo di partita, gioca l'Italia contro la Germania, ne vediamo sono un pezzo, poi cediamo alla stanchezza, salutiamo Alain e ci concediamo un meritato sonno ristoratore. 







    

venerdì 1 luglio 2016

Giorno7. Tappa5, 29km

A dare la sveglia è il solito Luca, ma è preciso: sono praticamente le 8 e la colazione è alle 8.30, il tempo giusto per svegliarci.
La colazione preparata dalla signora Dominique prevede latte tè caffè pane tostato con burro e ottime marmellate fatte in casa.
Discuto con il signor Alain del programma della giornata mi spiega l'effetto delle maree nella baia: durante la bassa marea interi paesi rimangono del tutto a secco, e al posto del mare è come se si formasse un fiume con diversi affluenti. Addentrarsi troppo nei tratti lasciati liberi dal mare non è però molto sicuro... le maree si ripetono con una ciclicità di circa 6 ore, mi dà in prestito un calendario in cui controllare i cicli delle maree. Oggi alta marea attorno alle 16.30....

L'obiettivo di oggi è: MARE! Anzi OCEANO mare.  La giornata è proprio bella, promette bene.
Preparati gli zaini e il carrellino ci mettiamo in sella e dopo una mezz'oretta di ciclabile immersa nella pineta giungiamo alla spiaggia. Parcheggiamo e chiudiamo le bici e ci incamminiamo per la lunga passerella che oltrepassando la duna porta alla spiaggia. Giunti in cima alla duna si spalanca la vista sulla spiaggia, la troviamo in bassa marea: immensa,
Ci sistemiamo, di certo non si fa fatica a trovare posto, poi corriamo in quella parte di spiaggia lasciata libera dalla marea, è un susseguirsi di rigagnoli e piccole pozze. E' sempre una bella sensazione camminare dove sino a poco tempo prima c'era il mare.
Tra la sabbia troviamo molte conchiglie, ci facciamo prendere e ne raccogliamo una certa quantità, sono come quelle che si trovano nell'adriatico, solo un po' più grandi, del resto questo è l'oceano.
 Accumulate conchiglie a sufficienza passiamo alla fase 2: le onde. Siamo in mare aperto non più nella baia e le onde ce lo ricordano. Andiamo prima io e Mari. Notiamo che i bagnini delimitano una striscia di mare tra due bandiere blu, e invitano tutti ad entrare in acqua in quello spazio: bene questo è la fetta di mare sorvegliata qui stiamo tranquilli.
La potenza delle onde è straordinaria, quando arriva l'onda vieni buttato a riva poi segue il risucchio e torni verso il mare.
Tengo Marianna saldamente con un braccio, poi facciamo l'esperimento: "ti lascio", alla prima onda è spazzata via.

 E' davvero molto divertente. Dopo un po' esco per rientrare quasi subito con Francesca. Luca invece non è un temerario, sta bene con l'acqua ferma.
Il divertimento è forte ma anche stanca, è dunque tempo poi di passare alla fase 3: castelli di sabbia. Qui la sabbia non manca e ci mettiamo a scavare gallerie e costruire torri.
Infine è turno di Silvia, si convince, l'acqua non è caldissima, e entra a prendere onde a volontà con Mari e Fra.




Quando escono è decisamente ora di pranzo, e poco distante c'è l'unico bar della intera costa credo. Troviamo posto ad uno dei pochi tavolini: ci rilassiamo e rifocilliamo.
La sabbia qui ha una caratteristica che non avevo mai trovato altrove, quando la calpesti fischia. All'inizio non capisci di cosa si tratta, poi correli inevitabilmente la causa con l'effetto: quello strano rumore sono i tuoi piedi che calpestano con decisione la sabbia.
Dopo pranzo si ripete il programma del mattino: onde, tante onde, castelli di sabbia.
Intanto la marea sale a vista d'occhio, quando torniamo alla nostra postazione, ringraziamo i nostri vicini di telo che ci hanno radunato le nostre cose e spostate dove il mare ancora non è arrivato. Anche i nostri castelli di sabbia poco a poco devono cedere all'acqua che sale... Sembra tutto un'altro posto ora. Ok è tempo di merenda, torniamo al baretto per un ghiacciolo. Sarebbe poi ora di rimetterci il marcia, ma abbiamo dispiacere a lasciare questa bella spiaggia; ci mettiamo a giocare a torello con la nostra palla gialla.
Quando imbocchiamo la passerella del ritorno sono ormai le 17.00 passate, è stata una lunga e intensa giornata di mare.
Raggiungiamo le nostre bici, Luca va nel carrellino: ha sonno e si addormenterà da lì a poco. Noi invece abbiamo ancora qualche energia da spende, le giornate in estate sono lunghe, per tornare alla nostra base la prendiamo larga.
Le ciclabile in questa zona sono davvero belle: strisce di asfalto che solitarie attraversano boschi e radure. Delle auto nemmeno il rumore.
Pedaliamo sino ad arrivare nuovamente al mare, questa volta all'interno della baia.
Qui la spiaggia è completamente diversa, non è sconfinata e la sabbia è più scura.
Inoltre l'alta marea ha ormai passato il suo picco e già il mare si sta nuovamente ritirando,
Facciamo sosta: Luca parcheggiato nel carrellino, Franci e Silvia che si rimettono in costume, io e Mari che rimaniamo in bicicletta ed andiamo in perlustrazione alla ricerca di un posto carino dove mangiare. Non troviamo nulla, o quantomeno nulla che ci piace, che ci risuona.


Quando torniamo alla spiaggia ci viene l'idea giusta: il posto carino già ce lo abbiamo, la spiaggia, ci manca solo cosa mangiare.
Chiedo aiuto a Google e vedo che poco distante c'è un supermercato. Andiamo in spedizione, sempre in bici, io Mari e Fra. Arriviamo in poco tempo, ma abbiamo tralasciato un particolare: è domenica, il supermercato è chiuso,
Poco male, dall'altra parte della strada c'è qualcosa di aperto: una panetteria e una rosticeria. Presto fatto; un paio di baguette, un bel pollo cicciottello, patatine e qualche bibita.


Non poco soddisfatti di quanto approvigionato torniamo in spiaggia dove Luca nel frattempo si era svegliato.
E' stato un gustosissimo picnic!
Bene, ancora qualche foto agli uccelli che cercano cibo tra la sabbia lasciata scoperta dalla maree e poi ci rimettiamo in sella, questa volta diretti verso casa... sono ormai passate le 20.00.
E' stata una lunga giornata, tutti una bella doccia, qualche chiacchiera con Alain, alcuni minuti di partita Islanda-Francia. Ed infine tutti a letto.
    

giovedì 30 giugno 2016

Giorno 4. Tappa2, 24km

Questo è il giorno in cui dobbiamo lasciare la macchina e partire con biciclette e bagagli.
L'alloggio  va riconsegnato per le 10.00 lavato e riordinato, faccio dunque un'eccezione e punto la sveglia per le 7.20. Mettiamo in macchina tuo quello di cui possiamo fare a meno e la parcheggiamo appena fuori dal campeggio. 
Accendo la connessione dati sul cellulare do una lettura veloce alle email ne rispondo a un paio ma poi mi fermo, devo dedicarmi alla vacanza è necessario che il lavoro stia un po' da parte.
La mia bicicletta con le borse ben piene e cartellino altrettanto carico ha il suo peso ma funziona, si può fare, dovrò scalare qualche marcia in più in salita. Silvia a pulire l'appartamento è velocissima e il risultato del controllo è positivo "perfect" ci dice la signora del campeggio.
Siamo pronti possiamo partire.

Il percorso di oggi non mi è chiaro: di sicuro c'è una ciclabile che passa all'interno... ma se è come probabile come quella di ieri a fianco della strada statale vorremmo evitarla. Così scendiamo su strada normale sino a prendere la ciclabile percorsa sul lungo mare. La seguiamo oltre al centro e ci porta a delle ampissime spiagge sabbiose prima del porto con cui si conclude il paese. Abbiamo fatto solo 6 km ma la giornata è bella e ne approfittiamo per una sosta. Ci mettiamo i costumi stendiamo due salviette, la spiaggia è quasi tutta per noi. Io e Francesca proviamo il bagno nel mare, Marianna preferisce di no dicendo che ha un po' freddo, qualche nuvola di fatti ogni tanto solca il cielo e qualche soffio di vento la accompagna. Cerchiamo il punto giusto da cui entrare e ci tuffiamo. ... dopotutto pensavo peggio l'acqua non è poi così fredda.


Prima di ripartire Mari e Silvia vanno in spedizione alla ricerca di un supermercato. Ritornano con il necessario per un buon picnic sulla spiaggia e con un pallone, c'è ancora posto sulle bici, ci starà.
Tra gli elementi della nostra alimentazione ci sono anche i formaggini babybal, saranno un classico della viaggio, per l'occasione incartati con le bandiere delle nazionali di calcio.
Rifocillati ripartiamo, la pista ciclabile ci abbandona ben presto e così dobbiamo inventarci un percorso su strade secondarie a volte improbabili con l'aiuto di Google maps. A volte il passaggio su strade più trafficate è inevitabile. Dopo non molto ci imbattiamo in un passaggio attraverso una riserva per uccelli, facciamo una piccola sosta in una postazione per il birdwatching.

Quando riprendiamo a pedalare Luca è già nel cartellino e si addormenta.

Noi proseguiamo alla ricerca del percorso... le ciclabili compaiono solo a tratti, a volte la segnaletica rassicura ma poi all'improvviso ci si ritrova su strade normali.
Verso il mare a volte compaiono strade sterrate e ad un certo punto mi faccio tentare: ne imbocco una in prossimità di un villaggio da pescatori di ostriche.  Fatti pochi metri la stradina si stringe in modo preoccupante... dall'altra parte del canale un gruppo di signori mi incita a proseguire... Silvia mi fa notare che stanno mangiando ostriche e probabilmente bevendo parecchio vino.
Non mi pare di avere alternative, la strada è strettissima e una volta imboccata tornare indietro è impossibile, quindi proseguiamo con coraggio, Silvia e Fra rimediano qualche graffio da rovi ma infine ne usciamo indenni. Siamo arrivati alla meson dell'ottica,  proviamo un sosta in quello che sembra un baretto ma ci spiegano fanno solo degustazione di ostriche. Da bere servono solo acqua oppure vino. I bambini avrebbero voluto un gelato, così non ci fermiamo.
Ripartiamo alla volta della nostra meta non manca molto ormai. Per arrivare però non riusciamo ad evitare un bel pezzo di strada statale... teniamo la destra con attenzione ed infine arriviamo a Le Teich e quindi al nostro residence. Per avere il nostro alloggio ci fanno attendere un poco, la reception apre solo dopo le 17.00, mancano pochi minuti, meno male non siamo arrivati prima.
Ci sistemiamo nell'appartamento poi io vado in spedizione alla ricerca di un market. Vedo delle indicazioni per un supermercato sono pochi chilometri vale la pena raggiungerlo. Fatta la spesa e arrivato alla cassa realizzo che non ho pensato alle borse. Acquisto uno shopper di quelli robusti con le immagini turistiche della baia, rimarrà per ricordo. In bicicletta posiziono lo shopper con bottiglie, melone etc... sulla canna e metto le uova nel marsupio.
Il ritorno è un po' da equilibrista ma arrivò con successo.
 
Nel frattempo Silvia Marianna Francesca e Luca sono rimasti alla piscina del residence. Luca ha giocato a palla con un bambino fuori dalla piscina, si è divertito molto. 
MAri e Fra non erano molto in sintonia, Francesca a volte è troppo attaccata alle sue cose a fa fatica a sopportare Marianna e viceversa🙃...capita ai migliori!
La cenetta è stata molto piacevole con riso in insalata, uova(ottime da portare in bici) e ghiaccioli come dolce e del buon Sauvignon!
POLONIA-PORTOGALLO 1-1 ci siamo addormentati ai rigori con 5/4 per il Portogallo.
buonanotte e grazie!

    

Giorno5. Tappa3, 15km

Questa mattina tanto per cambiare nessuna sveglia... Il primo a svegliarsi il solito Luca che arriva da noi in camera da letto. Mari e fra verso le 9.
Il programma della giornata era del tutto incerto... per sciogliere un po' di dubbi ci siamo preparati e siamo andati alla vicina biglietteria del parco ornitologico. Prima domanda l'ora migliore per vedere gli uccelli: iniziare alle 14 perché verso le 16 c'è l'alta marea. Durante la bassa marea molti uccelli si spostano verso il mare in cerca di cibo per poi ritornare in riserva con l'alta marea. Secondo domanda le discese in canoa: Luca non può,  e canoe sono da massimo due, ci sono due discese organizzate una alle 11.30 e la seconda alle 13.30 ma la seconda non aspetta la prima per partire. Alternativa gita in canoa maxi con guida costo 120 euro.  Ok mi sa che per questa volta niente canoa. La franci rimane contrariata ci metterà un po' a farsene una ragione ma poi capisce. Il programma dunque diventa giro in bicicletta e poi visita al parco nel pomeriggio.
Il giro in bicicletta è totalmente a caso,  non ci sono mappe ciclabili di questa zona e  anche i cartelli si fanno desiderare. Quindi partiamo da delle stradine scelte a simpatia... Il primo tentativo ci porta su una sterrata parecchio dissestate che finisce con dei cartelli di divieto d'accesso per proprietà privata. Con il secondo tentativo finiamo in una boulagerie facciamo sosta dolcetti caffè e leccalecca per il luca. Il terzo e ultimo tentativo ci porta su una bella ciclabile su cui Mari e Fra iniziano a sperimentarsi con la pedalata senza mani, si alleneranno anche nei giorni seguenti sino a diventare piuttostro bravine nella specialità e soprattutto senza riportare cadute. 

Dalla ciclabile giriamo ad un certo punto per una sterrata che google dichiara con certezza ci avrebbe riportata verso casa. Quasi subito troviamo un cartello di 'passage interdit' la strada però è ampia mi viene di andare avanti con la speranza che non dica il vero. Proseguiamo per un bel pezzo seguendo il corso di un corso d'acqua. 
Ad un certo punto incrociamo due ragazzi in bici in direzione opposta alla nota che ci dicono che più avanti non si passa. Ci parlano in francese ma il messaggio è chiaro. Fermo la squadra e per essere sicuro vado avanti in avanscoperta. Dopo poco la strada effettivamente si ferma per poi riprendere dopo un corso d'acqua. Doveva esserci un ponte una volta, se ne vedono i resti, deve essere caduto e nessuno ha avvisato google. Ok torniamo a casa dalla strada da cui siamo venuti. 
A casa optiamo un bel pranzo sul portico di casa: prosciutto e melone, brie, baguette, prosciutto cotto, pomodorino... Il vino bianco fresco avanzato ieri.
Il tempo passa in fretta è già ora dia andare al parco, alle tre siamo là. Noleggiato un binocolo che ci fa entrare nel clima da esploratori, non ci fanno portare il passeggino,  non capiremo mai il perché, una volta fatto il percorso proprio non ne vediamo il motivo. Così il Luca scrocca parecchi passaggi in braccio o in spalletta. Il percorso è lungo 6km e molto bello con 20 casette di avvistamento. Non ci sono uccelli in enormi quantità ma riusciamo comunque a vedere delle cicogne, diversi tipi di aironi, anatre etc...
 


Diciamo che dopo quasi tre ore ci sembrava di veder uccelli dappertutto abbiamo smesso di entrare nelle casette di avvistamento. Inoltre nota di colore alla casetta numero 13 franci si accorge di aver lasciato da qualche parte i suoi occhiali da sole. Stavamo per riprenderla ma già di suo era fortemente dispiaciuta. Così io e fra siamo andati in spedizione ripercorrendo il percorso al contrario alla ricerca degli occhiali. Li abbiamo trovati alla casetta n.7. "Che bello papà quando ritrovi qualcosa che avevi perso" "hai proprio ragione!"
La sera siamo stanchi e non abbiamo voglia di cucinare, esco io in bici spedizione, avevamo intravisto delle pizzere in paese. Ce ne sono due in effetti, scelgo quella che esibisce il tricolore sull'insegna. Nei fatti non sanno nemmeno cos'è una margherita, glielo spiego, ma alla fine mi mettono comuque sopra del prosciutto e olive. Mi fanno aspettare un'enormità, pago un prezzo salato, ma in compenso le pizze non sono malaccio (per essere in Francia).
    

mercoledì 29 giugno 2016

Giorno3. Tappa1, 27km

Sveglia sempre con calma, ci siamo alzati dal letto verso le nove.
Colazione con baguettes fresche del campeggio è con la selezione cereali lidle.

Coi dovuti tempi poi ci prepariamo per il nostro primo giorno di bicicletta.
Il cielo era piuttosto nuvoloso e l'aria quasi freschetta tanto da mettere un maglioncino.
Oggi la nostra meta sono le dune Du Pilat, le dune più alte d'Europa.
Saliamo sulle nostre bici e ci mettiamo in cerca della ciclabile, le cartine fornite dall'ufficio turistico sono piuttosto spannometriche, occorre affiancarle un po' di senso d'orientamento.
Usciamo dal campeggio percorriamo la discesa ed intercettiamo la ciclabile intravista la sera prima durante la nostra discesa in paese.
La cliclabile ci porta verso l'interno in direzione opposta al mare, ma troviamo la rassicurante segnaletica per le dune, è una bella pista in mezzo al verde, pedaliamo. Ben presto però finisce su una strada per le auto e nessuna indicazione per le dune. Per fortuna passa un ciclista e lo fermiamo per chiedere aiuto. È gentile, parla poco inglese, ma riesce a spiegarci che c'è una strada più corta ma complicata e una un po' più lunga ma semplice e tutta in ciclabile. Ce la indica. Preferiamo questa soluzione. La ciclabile segue la statale praticamente fino all'arrivo alle dune, insomma siamo nel verde ma rumore e gas delle auto non mancano. Nel tragitto qualche bisticcio tra Mari e Fra con fase arrabbiata di Francesca difficile da decifrare. Ad ogni modo si pedala e presto siamo arrivati (tot 12 km).

Alla duna c'è un grande parcheggio a pagamento per le auto, noi però siamo bici e entriamo gratis. È mezzogiorno e approfittiamo dello spazio picnic con tavoli per rifocillarci prima di proseguire. La zona che precede l'ingresso delle duna è fitta di bancarelle poi eccola si vede la d'una in tutta la sua altezza, è maestosa, qualcosa che non ti aspetti.
Tutti si tolgono le scarpe, camminare nella sabbia è impegnativo ci si riesce meglio a piedi nudi. Un albero senza foglie si presta da comodo e suggestivo appendi scarpe.

Per prima cosa la duna occorre scalarla. E' predisposta una scala bianca per poter arrivare in cima. Ma la maggiorparte delle persone preferiscono la sabbia, la scalata libera.
La salita è ripida di quelle che inizi con slancio ma che ben presto ti fanno rallentare.
Cosi i nostri bimbi partono con slancio, Mari e Fra poi rallentano pre prendere fiato. Luca, cuor di leone,si blocca preso dal panico. Ha valutato che per lui la salita è troppo ripida, è pericolosa, lui in cima non ci vuole salire. In questa condizione c'è una sola via di uscita: lo prendo in braccio e lo porto verso la cima contro voglia. Cosi la salita diventa davvero impegnativa.
Arrivati in alto la fatica è ripagata dal panorama, la distesa di verde verso l'interno con una ripida discesa di sabbia, il dispiegarsi del mare dal lato opposto con una dolce discesa di sabbia.
Luca però non è ancora tranquillo, mi rimane attaccato, possibilmente in braccio.
Dobbiamo scendere verso il mare e concedergli il tempo necessario per riprendersi affinchè torni ad essere a suo agio.
Il cielo è sempre coperto, da una parte ne soffrono i colori, dall'altra ci salva da un sole a picco che sarebbe stato impegnativo.

Sulla duna, lunga 3km, larga 500m e alta 130 facciamo un'escursione vera e propria. Scendiamo sino al mare, proseguiamo sulla battigia, poi cominciamo a risalire sempre però scendendo verso a Nord. Siamo avvolti in un ambiente molto suggestivo, e a tratti si ha la sensazione di essere proprio nel deserto. Silvia, Mari e Luca esprimono il desiderio di rallentare e poi riprendere la strada del ritorno. Ma ci manca una meta, raggiungere la cima più alta, non possiamo mancarla. La cima più alta della più alta duna d'europa. Io e Francesca andiamo in spedizione. Un po' si corre un po' si rallenta, arriviamo sul crinale e proseguiamo sino in cima.
L'effetto ottico ci dà la sensazione di "attenzione di non scivolare, qui è ripido". Ma quella ripida discesa verso la foresta è del tutto innoqua: qualsiasi tentativo di rotolare a valle viene assorbito dalla sabbia in cui inesorabilmente si spofonda. Finito di giocare a scendere e risalire il piano inclinato torniamo indietro, di corsa, sulle note improvvisate di Indiana Jones.
Ci ricompattiamo e tutti insieme ci avviamo in direzione del ritorno, sembrava vicino ma la sabbia ovunque allunga distanze e tempi. Chiudiamo la nostra escursione con una gran corsa sino all'albero delle scarpe, anche Luca, in braccio, ormai si è abiutato e non ha nulla da obiettare.
Prima di ritornare alle nostre biciclette pausa merenda: crepe alla nutella per Mari e Luca, Granita per la Franci, Sardine alla griglia per Silvia. Dunque ripartiamo, imboccando questa volta la via verso il mare, la ciclabile si rivela essere più piacevole soprattutto una volta arrivati sull'oceano.
Per un bel tratto segue la passeggiata pedonale sul lungo mare, mentre passiamo c'è la bassa marea e l'acqua si fa quasi fatica a vedere dov'è. Ci fermiamo, Luca si è addormentato nel carrellino, cosi io rimango di guardia e Silvia con Mari e Fra vanno a camminare sulla sabbia lasciata scoperta dalla marea. Non è una cosa che capita di poter fare tutti i giorni.
Ormai manca poco al campeggio, raggiungiamo il molo di Arcachon e da li risaliamo per la strada che già avevamo sperimentato a piedi la sera prima. Tra i negozi del centro spicca alla nostra attenzione una bottega che vende solo pesce in scatola.

 Luca si fa fuori quasi una scatola di patè esposta come assaggi. Io mi metto a cercare, inutilmente, una scatola di tonno all'olio d'oliva. Semplice non esiste, c'è al pepe verde, piccante, al naturale, ma non solo all'olio d'oliva. Silvia sceglie delle scatolette di sardine e quando arrivo alla cassa per pagare si inscena un dibattito su queste scatolette. La cassiera vuole spiegarmi qualcosa ma non parla inglese, nessuna delle altre persone in fila sembra saper parlare inglese. Si proceda allora in francese corredato da gesti, infine capisco che le sardine in oggetto necessitano di essere scaldate prima di poterle mangiare. Ringrazio per la premura verso il cliente e confermo il mio acquisto.
Ok si torna in campeggio.

    

martedì 28 giugno 2016

Giorno2

Colazione in camera questa mattina: nella dotazione dell'hotel c'era infatti anche bollitore e bustine, è bastato aggiungere un pacchetto di gocciole e un pezzo di colomba avanzata e la colazione  era pronta. Dopo aver lasciato l'albergo tappa immediata al Lidl: frutta,un cetriolo, baguettes e prosciutto una confezione spagnola e una italiana.
Sarà stato lo yogurt mangiato in macchina ma fatto sta che si sono presentati vari allarmi vomito: prima di Luca risolto con sosta al benzinaio e poi Mari, risolto con sosta pranzo all'autogrill.
Il viaggio oggi è stato particolarmente lungo anche se erano 'solo' 450 km contro i più di 600 di ieri.
Il panorama era sempre uguale a se stesso, verde e alberi, alberi, alberi.... solo verso la fine giunti a Bordeaux si è animato un pò.


Siamo arrivati al campeggio verso le 16.20, alla reception ci hanno dato istruzioni e consegnato le chiavi, finalmente potevamo far scendere le bici e lasciar stare per un pò la macchina.
Cottage c063 il nostro alloggio, una casetta con un bel portico due camere etc etc il tutto arredato in stile africano. Giusto il tempo di sistemarci e subito ci siamo preparati per andare in piscina. In cielo c'era un bel sole ma anche un po' d'aria, per fortuna l'acqua era moderatamente riscaldata così dentro si stava bene. C'era ancora uno scivolo ma con acqua più fresca così ci siamo concessi solo qualche giro.
A cena pasta in bianco a grande richiesta mangiando dentro perché fuori nel portico faceva un po' freschetto.
A seguire erano già le 20.30 passeggiata nei dintorni che poi con la grinta delle bimbe si è trasformata in "andiamo a vedere il mare": in totale quasi 5 km a piedi!
Il campeggio si trova praticamente in collina quindi fare i 2 kilometri abbondanti per raggiungere il mare significa salita e discesa. In centro abbiamo trovato un gelataio italiano da cui abbiamo preso degli ottimi coni.
Dopo la camminata sulla spiaggia e la foto con il granchio via verso casa di buona lena. Anche oggi è stata una bella giornata.